Marco e il porto

Questa rubrica accoglie tutto ciò che volete pubblicare.

Basterà inviarmelo per e-mail. Non dimenticate che io NON RISPONDO di quanto scritto in questo spazio  !

 

Luciana e i vigili
Marco e il porto

Il contributo di Marco del 27/10/2003

Gentile Consigliere Valle,
Sono Marco Viterbi, Ingegnere di 35 di Milano e Le scrivo per richiedereLe alcune informazioni.

Ho passato la mia infanzia ed adolescenza in quel di Varazze, dove la nonna aveva una casa, poi anni fa la casa fu venduta e non ebbi più modo di venire a Varazze.
Alcune settimane fa capitai per caso nella Sua città e notai i grandi lavori di rifacimento del porto, con l'occasione (ed essendo un velista per passione, fin da piccolo) mi informai di prezzi e disponibilità. Venni così a conoscenza del fatto che alcuni posti barca erano in vendita (concessione cinquantennale) e date le esiguie disponibilità di posti rimasti ne prenotai uno.
In questo periodo, avendo la possibilità di recedere senza perdere la caparra, sto cercando di avere il maggior numero di informazioni sul progetto, la società e tutto ciò che ruota attorno a questa grossa iniziativa. Questo per l'ovvio motivo che l'investimento rappresenta esborso finanziario di evidente ingenza.

Mi è capitato di leggere sul Suo sito un commento a proposito dello sfollamento del porto e, se per Lei non fosse disturbo, gradirei la Sua opinione su questo progetto, con particolare attenzione alla società appaltatrice.
In particolare mi piacerebbe sapere, da un membro del consiglio comunale, come la cittadinanza vive (è di conseguenza anche la politica) il progetto. Inoltre mi domando come i gruppi ambientalisti abbiano eventualmente reagito all'iniziativa, e se ad oggi (ovviamente a suo sapere) ci siano opinioni e/o azioni contrastanti questa iniziativa.

La ringrazio anticipatamente 
Cordialmente 

Marco Viterbi

La mia risposta:

Porto di Varazze: se dovessi cominciare da capo non basterebbe un libro, spero riuscirò ad essere comunque chiaro ed esauriente ugualmente con poche righe.


Il porto di Varazze sorge su un area demaniale che da tempo è affidata in concessione cinquantennale alla Marina di Varazze s.r.l. (già Giostel Marina di Varazze) che fa parte delle “tante” società di Paolo Vitelli presidente della UCINA (l'Unione Nazionale dei Cantieri e delle Industrie Nautiche e Affini) ed amministratore delegato della Azimut Benetti SPA con sede ad Avigliana (TO). 
Il progetto, che gli esperti del settore definiscono per “il più bel porto del Mediterraneo”, prevede l’ampliamento dell’attuale approdo (che oggi ospita circa 250 imbarcazioni tra piccole e medie dai 6 ai 15 – 18 metri) a circa 850 posti dai 10 ai 30 metri di lunghezza e forse più.
Senz’altro questa grande novità contribuirà ad impreziosire la degradata zona di ponente di Varazze, sono convinto che porterà notevole pregio alla nostra immagine e spero che possa rappresentare veramente un volano importante per il nostro futuro turistico.
I cittadini hanno preso bene l’ampliamento, direi che l’hanno voluto, infatti da anni non ci sono liste politiche che non lo prevedano nei programmi. Logicamente ognuno la vede a modo suo ma l’ampliamento comunque era sentito e richiesto. 
Senza dubbio un progetto di questo genere comporta notevoli disagi e di svariata natura ma d’altronde per procedere con rapidità ed efficacia credo tutta la città sia disposta ad essere tollerante accettando un po’ di scomodità e credo che anche le varie ditte impegnate nei lavori debbano avere un giusta dosa di pazienza nei confronti della città e dei cittadini che li ospitano. 
Nonostante ribadisca la mia idea positiva rispetto a tale progetto ritengo che lo stesso potesse essere visto dai nostri amministratori con meno smania di veder cominciare i lavori e più attenzione alle oggetive e reali esigenze della città che dopotutto lo accoglie e, come precedentemente detto, ne riceve pregi ma ne subisce anche i difetti. Voglio dire che un progetto di tal genere per nostro conto avrebbe potuto dare molto di più alla città in termini di oneri di urbanizzazione od opere a scomputo. Varazze, in questo momento, è carente in moltissime cose ad esempio abbiamo una passeggiata a mare vetusta potevamo quindi chiederne una nuova in cambio; ad esempio lo stesso porto si ritrova i capannoni dei cantieri Baglietto nel mezzo e forse qualcosa in più per spostarli si poteva fare; ad esempio dai 250 posti barca attuali il comune se ne ritroverà a disposizione solo e miseramente 90; ad esempio un progetto di tal genere creerà qualche scompenso alla già flagellata spiaggia potevamo chiedere quindi alla Marina di Varazze che, prima di iniziare i lavori, ci regalasse le necessarie opere di protezione dell’arenile, ecc… queste sono le mie idee su come si poteva procedere con il porto di Varazze. In sintesi questo porto per me va benissimo ma potevamo e dovevamo chiedere di più .
Ad oggi, che io sappia, non ci sono iniziative tese a contrastare questa iniziativa e, sinceramente, non ne vedrei i motivi. Tuttavia sono attive alcune azioni legali, anche legittime, strettamente connesse ai diritti di qualche impresa artigianale e commerciale che lavora e vorrebbe continuare a lavorare in quell’area. 
Andrea
27 ottobre 2003